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Le Organizzazioni Sindacali esprimono apprezzamento per la convocazione da parte del Ministro della Salute e per la disponibilità all’ascolto dimostrata, ma Nell’attesa di atti e segnali concreti, rimangono in campo le ragioni che hanno condotto alla proclamazione dello Sciopero generale di 48 ore del 17 e 18 marzo.
Le organizzazioni sindacali dei Medici dipendenti e convenzionati non hanno ricevuto alcuna convocazione dal Ministro della salute per domani alle ore 12, come erroneamente riportato dagli organi di stampa. Risulta che ad essere stata convocata sia stata la Fnomceo, alla quale sia stata concessa la facoltà di accompagnarsi a non più di 3 rappresentanti sindacali, non meglio definiti.
Desta sconcerto, ma non molta sorpresa, la lettera del Presidente della Regione Emilia Romagna che chiede al Ministro della Salute il ritiro delle “linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate”. Sconcerto non solo perché è in atto un procedimento legale, in cui la regione Veneto ha chiesto di unirsi ai Collegi dei TSRM (Tecnici Sanitari di Radiologia Medica) contravvenendo al suo ruolo istituzionale di terzietà su questioni professionali, ma anche perché rappresenta una indebita invasione di prerogative ad oggi riconosciute alla comunità scientifica, di cui le Regioni non fanno ancora parte, e proprie della autonomia responsabile dei professionisti.
Una Regione non può farsi Stato. L’arroganza della Giunta regionale della Basilicata in merito alla applicazione della direttiva europea sull’orario di lavoro finisce davanti alla Corte Costituzionale. Il Governo ha deciso, infatti, su segnalazione delle Segreterie Nazionali di Anaao Assomed, Aaroi-Emac, Anpo Nuova Ascoti Fials Medici e Snr che hanno anche attivato la Corte di Giustizia Europea, di impugnare la legge con la quale la Regione ha deciso sostanzialmente di disattendere gli obblighi dettati dalla Europa in merito all’orario di lavoro dei Medici.
La prima delle tre manifestazioni pensate nell´ambito della Vertenza Salute che l´Intersindacale della Dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria sta portando avanti per inserire nell´agenda del Governo i tanti nodi irrisolti della Sanità italiana, troppo spesso dimenticati. Per dare il via alle azioni concrete messe in campo per il 2016 si è deciso di partire dal SUD Italia.
La VERTENZA SANITA’ non si ferma, visto che dopo lo sciopero del 16 dicembre 2015, nessuno dei problemi alla base della protesta ha trovato soluzione, né tantomeno il Governo ha ritenuto di dover avviare un confronto serio con i professionisti per il rilancio della sanità pubblica e la valorizzazione del lavoro di chi quotidianamente garantisce la tutela della salute a milioni di cittadini.