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A meno che il 20 febbraio non vengano proposte condizioni minime per iniziare un confronto, scenario che al momento ci pare sempre lontano, anche nel caso in cui dovessimo protestare da soli, come d’altra parte, di fatto, è già accaduto in passato, per quanto ci riguarda il 23 Febbraio sarà sciopero.
Lo sblocco dell’Atto d’indirizzo è una buona notizia, ma non sufficiente. Così come non sarà sufficiente una eventuale convocazione dell’ARAN per bloccare la mobilitazione, almeno per quanto riguarda l´AAROI-EMAC
L’AAROI-EMAC, in linea con le altre OO.SS. nazionali, chiede alla parte datoriale (ARAN e Regioni) un primo incontro sulla certificazione della reale entità delle risorse economiche attualmente disponibili per il rinnovo contrattuale, vero perno della vertenza in atto.
Le Organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, riunite il 9 gennaio scorso, chiedono all’Aran una convocazione urgente per avviare quelle trattative che, a dispetto delle promesse di qualche ministro, non consentiranno ai lavoratori un recupero economico prima della scadenza elettorale.
La legge di bilancio 2018 appena approvata è da considerarsi, a giudizio delle organizzazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, del tutto insoddisfacente in merito al destino della sanità pubblica.
L’AAROI-EMAC e la SIAARTI hanno sottoscritto una intesa per la valorizzazione della disciplina, a vantaggio di tutti gli Anestesisti Rianimatori Italiani, che si stimano essere almeno 15mila.
L´Intersindacale annuncia: "in assenza di risposte, promuoveremo altre iniziative di protesta e un nuovo sciopero di 48 ore consecutive, l´8 e il 9 febbraio 2018, per portare noi stessi e la sanità tra i temi di una campagna elettorale già avviata".