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Firmato l´Accordo Quadro su Aree e Comparti

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Adesso può ripartire la stagione contrattuale.
Accolte le richieste COSMED

L’area autonoma della Dirigenza medica e sanitaria disporrà di un proprio contratto distinto. E’ questo il principale risultato ottenuto con la firma, avvenuta all’alba di oggi, dell’ipotesi di accordo quadro per la definizione delle aree e dei comparti, adempimento preliminare per la riapertura di tutti i contratti di categoria.

E’ stata accolta pertanto la richiesta fondamentale della COSMED e di tutte le sigle che la compongono con il riconoscimento della specificità della dirigenza medica e sanitaria, una lunga battaglia parlamentare e sindacale finalmente conclusasi positivamente.

Continueranno a far parte del contratto della dirigenza sanitaria del SSN anche i medici e i dirigenti sanitari delle ARPA. La dirigenza delle professioni sanitarie è riconfermata nella dirigenza sanitaria nei termini delle disposizioni di legge e dell’ultimo contratto normativo della dirigenza sanitaria.

Con nota a verbale COSMED ha ribadito che in nessun modo l’accordo siglato può costituire ampliamento del perimetro di questa componente rispetto al dettato normativo e contrattuale vigente. Viceversa la dirigenza tecnica, professionale ed amministrativa del SSN trova adeguata collocazione nell’area della dirigenza delle Regioni e delle autonomie locali; le sigle della dirigenza amministrativa di Regioni e SSN mantengono la loro rappresentatività e tutte le loro prerogative negoziali in uno specifico e distinto contratto.

E’ stata ribadita la collocazione nelle aree dirigenziali dei medici e dei sanitari del Ministero della salute e degli enti pubblici (AIFA, CRI) nonché dei medici e dei sanitari che operano negli Enti pubblici non economici (INAIL e INPS). Tutti questi soggetti faranno parte della dirigenza delle Funzioni Centrali.

E’ stata scongiurata la paralisi negoziale ed è prevalso il senso di responsabilità. Adesso – commenta il Segretario Generale della Confederazione, Giorgio Cavallero – non ci sono più alibi o ostacoli normativi per la riapertura della stagione negoziale, fermo restando la necessità di adeguare le disponibilità economiche per i rinnovi contrattuali.

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