PS a rischio chiusura d’estate al Sud. Urgono assunzioni e riordino rete
Di seguito e in allegato l´intervista di Doctor 33 al Dr Antonio Amendola, Presidente AAROi-EMAC Puglia.
La Puglia come paradigma del Sud. Quest´estate, complice il turismo, è previsto un aumento di presenze nei presidi sanitari, dalla guardia turistica al Pronto Soccorso, ma gli organici già carenti delle strutture saranno falcidiati dalle vacanze del personale e c´è il rischio che chiudano pronti soccorso “di punta”. Nelle strutture mancheranno 60 Medici e 140 Infermieri, con punte nel Barese e a Lecce). Distaccare personale, procedere a nuove assunzioni? Il dipartimento salute diretto da Giovanni Gorgoni che ha incontrato Cgil Cisl e Uil avrebbe a disposizione 50 milioni. «Non si possono impiegare queste somme senza programmazione, ingaggiando a tempo ed indiscriminatamente Medici convenzionati, partite Iva, cooperative. Si deve prevedere una ristrutturazione del sistema a partire dagli ospedali e dai Servizi di Anestesia e Rianimazione, Area Critica ed Emergenza Urgenza», ammonisce Antonio Amendola presidente del Sindacato degli Anestesisti-Rianimatori Aaroi-Emac in Puglia.
«In Lombardia, regione a mio avviso da prendere a modello, sono state incentivate assunzioni di Medici dell´emergenza prioritariamente Anestesisti-Rianimatori e ospedale e territorio risultano ben integrati. C´è un´auto medica ogni tot auto infermieristiche, se l´infermiere sul territorio giudica che ci sia bisogno del medico lo chiama e l´auto medica giunge in pochi minuti, a differenza ad esempio che in Emilia Romagna dove le auto infermieristiche sono l´unica risorsa per ampie fette di territorio. E a differenza che in Puglia, dove la Regione, per la medicina ospedaliera, ascolta solo i Sindacati Confederali, aggiungendovi quelli della Medicina Convenzionata quando si tratta della emergenza-urgenza territoriale, con il risultato di aver affidato tutte le postazioni del 118 a medici di medicina generale in possesso del diploma triennale di “Medico di Famiglia” e di un patentino “ad hoc” per il 118 conseguibile solo da questi ultimi in appena 4 mesi. Questa “conquista” del 118 da parte della Medicina Convenzionata ha creato un distacco tra Ospedale e Territorio nella emergenza-urgenza. Inoltre in soli quattro mesi non può certamente conseguirsi la stessa professionalità acquisita con specifiche Specializzazioni per questo settore, come in primis quella in Anestesia e Rianimazione. Che fare, ora? «Correttivi a “isorisorse” non ce ne sono: bisogna solo assumere professionisti competenti», dice Amendola.
«E bisogna farlo subito, eliminando l´illegalità imperante di tutti i contratti atipici. Al pubblico impiego devono accedere, per concorso pubblico come per legge, professionisti competenti che non devono essere sostituiti da mercenari in qualunque modo, falsamente, inquadrati come liberi professionisti. Le carenze di personale riguardano soprattutto specifici settori tra cui l´Anestesia e Rianimazione, le Sale Parto e i Pronto Soccorso; proprio quelli a cui la Regione Lombardia ha riservato il ricambio del turn over al 100%, tracciando così la strada più ovvia e meno percorsa in altre Regioni: assumere i Medici che servono dove servono.» Se si firmasse oggi la convenzione dei medici di famiglia che nelle regioni ipotizza quando possibile una copertura notturna (24-8) a carico dei medici del 118 «Sarebbe un disastro, che nemmeno la integrazione all´Atto di Indirizzo formulata dal Ministero della Salute potrebbe evitare, perché sul 118 si riverserebbero comunque da una parte richieste che nulla attengono alla emergenza-urgenza e dall´altra una pletora di “Medici con patentino”. In un paese civile l´emergenza-urgenza non può essere organizzata con gli stessi criteri della “continuità assistenziale”, ma necessita sia di una specifica competenza professionale che di una organizzazione mirata e adeguata».
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