Nessun caso anestesisti. Manca solo il personale
L’intervento di Cristina Mascheroni, Presidente AAROI-EMAC Lombardia
In relazione all’articolo pubblicato su La Provincia di Sondrio di domenica 15 aprile, riferito ad un supposto “caso anestesista” che determinerebbe “lo spostamento degli anestesisti aziendali dalle sale operatorie ai mezzi di soccorso AREU con conseguente ritardi degli interventi chirurgici specialistici”, pare doveroso sottolineare alcuni aspetti.
Innanzitutto le scelte strategiche sull´erogazione dei servizi ospedalieri all´utenza non dipendono sicuramente dai Dirigenti Medici in quanto tali, ma competono correttamente alle Direzioni Aziendali e Regionali che se ne devono assumere anche la responsabilità. I Dirigenti Medici Anestesisti-Rianimatori, pertanto, si limitano a erogare il loro servizio laddove vengono assegnati. È importante segnalare che mentre il numero di Anestesisti-Rianimatori presenti nell’’ASST Valtellina e Alto Lario si è bruscamente ridotto negli ultimi 2 anni, a seguito di trasferimenti e cessazioni varie, sono nel contempo aumentati i carichi di lavoro, dovuti anche alla rimodulazione delle aziende ospedaliere lombarde che ha portato all’acquisizione del Presidio Ospedaliero di Menaggio.
Solo grazie allo spirito di sacrificio di tutto il personale interessato, si è potuta mantenere l´attività chirurgica pressoché ai livelli normali degli anni precedenti. Inoltre così come è diminuito il numero di Anestesisti Rianimatori all’interno degli Ospedali così si è ridotto il numero dei Medici dell´Emergenza Territoriale che hanno come loro unico incarico la copertura delle postazioni medicalizzate 118. In conseguenza a ciò, gli Anestesisti abilitati al Servizio emergenza-urgenza vengono destinati anche alla copertura delle postazioni di soccorso avanzato.
È evidente che la mancata copertura delle postazioni medicalizzate 118 costituirebbe un´interruzione di pubblico servizio, con eventuali pericolose ripercussioni sulla sicurezza dell´utenza che, nel caso, vedrebbe inevitabilmente dilatati i tempi di intervento e sconterebbe la non presenza del medico a bordo. Ciò andrebbe contro a quelli che sono i principi deontologici che ci guidano giornalmente nell´espletamento delle nostre funzioni. Senza contare che gli Anestesisti Rianimatori sono medici appropriati e competenti a rivestire questo ruolo.
In conclusione, non esiste alcun “caso anestesisti” così come presentato. Fino a quando non sarà possibile implementare in maniera congrua il numero degli Anestesisti Rianimatori in ASST ma soprattutto fino a quando non saranno prese le dovute decisioni politiche relative all´esistenza di alcuni Presidi Ospedalieri ormai agonizzanti, gli Anestesisti Rianimatori rappresentati da AAROI EMAC non accetteranno di essere visti come i capri espiatori di una situazione indipendente dalla loro volontà. Stigmatizziamo certe prese di posizione da parte di politicanti che non hanno titoli per violare la dignità di professionisti della pubblica salute che stanno da tempo cercando di sorreggere con il proprio lavoro una situazione sempre più precaria.
Cristina Mascheroni
Presidente AAROI-EMAC Lombardia
L´intervento è stato inviato a La Provincia di Sondrio che lo ha gentilmente pubblicato il 22 Aprile
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