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Non siamo eroi, ma vogliamo rispetto!

Comunicato Stampa regionale

Era il 30 gennaio 2020 il giorno in cui l´Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato l´emergenza internazionale di salute pubblica per il coronavirus ed era il 31 gennaio 2020 il giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha dichiarato per 6 mesi lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all´insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Su richiesta di diverse Organizzazioni Sindacali rappresentative della Dirigenza Medica, che lamentavano non solo gravi carenze di organico, in specie di anestesisti rianimatori, ma anche la mancata corresponsione di emolumenti spettanti a molti medici dipendenti ASREM per ore aggiuntive di lavoro prestato, il 4 febbraio 2020 fu esperito il tentativo di conciliazione di cui all´art 2 della Legge 146/90 con la parte datoriale, il Commissario ad Acta per il rientro dal debito sanitario, mentre la regione Molise ritenne di non partecipare all´incontro.

Orbene, è ragionevole presumere che già il 4 febbraio u.s. taluni Enti e Istituzioni sapessero delle determinazioni dell´OMS e del Consiglio dei Ministri, per cui si sarebbe dovuto con ancora maggiore premura affrontare e risolvere con la massima urgenza le questioni poste dall´AAROI EMAC MOLISE. Oggi la categoria degli anestesisti-rianimatori, in Molise come altrove, è tra quelle maggiormente in prima linea nel l´affrontare l´emergenza causata dalla pandemia di Covid-19, sopportando, essendo venuti a contatto stretto con persone risultate positive al corononavirus, lo stress e i rischi di contagio non solo presso le terapie intensive dedicate, ma anche svolgendo il loro lavoro nei pronto soccorso, nei reparti di degenza e nelle sale operatorie di tutti gli ospedali pubblici della regione, ricevendo così attestati di gratitudine e incoraggiamento dalla società civile, anche con donazioni di attrezzature per poter svolgere al meglio la loro attività.

Gli anestesisti rianimatori, però, non si sentono eroi, ma lavoratori come tanti altri che assolvono con dedizione e impegno al loro dovere con le apprensioni che ciò comporta per sé stessi e, quando tornano a casa, per i loro familiari; vorrebbero semplicemente il rispetto di quanto dovuto loro anche in osservanza della nostra Costituzione, cioè essere retribuiti in proporzione alla quantità e alla qualità del lavoro prestato, non ritenendo, peraltro, che nel contesto emergenziale attuale possano, nel primario interesse della collettività, sospendere la disponibilità a prestare ore di lavoro aggiuntive.

E´ stata pubblicizzata “l´assunzione” in ASREM di decine di infermieri e o.s.s. quando, forse nella totalità dei casi, invece, non trattasi di vere “assunzioni”, ma trattasi di rapporti di lavoro “a termine” di tipo libero professionale (cosiddette partite IVA), cosicché, finita l´emergenza, gli ospedali molisani verosimilmente torneranno a patire la cronica carenza di infermieri e o.s.s. di sempre. Quando in altre regioni si discute di accordare premialità per coloro che tra gli operatori sanitari affrontano l´emergenza, in Molise non si procede neanche a retribuire le centinaia di ore prestate, oltre il dovuto debito orario, dagli anestesisti-rianimatori dipendenti ASREM che, oggi più che mai, soffrono per la carenza di organico. Non vogliamo essere chiamati eroi, ma vogliamo semplicemente il rispetto dei nostri diritti di lavoratori.

Dott. David Di Lello
Presidente AAROI-EMAC Molise

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