Terapie Intensive Lombardia, la situazione descritta dalla Dr.ssa Mascheroni
L’intervista della Dr.ssa Cristina Mascheroni, Presidente AAROI-EMAC Lombardia, all’Ansa.
La situazione più critica per le terapie intensive è quella degli ospedali di Brescia e della Franciacorta. Tanto “che da tra ieri e oggi si è iniziato a mandare alcuni pazienti anche all’ospedale in Fiera di Milano”.
Come conferma il Policlinico di Milano, tra ieri e oggi sono arrivati una decina circa di pazienti da Brescia e Bergamo al Padiglione Fiera, dove dallo scorso 23 ottobre (giorno della sua riapertura) sono stati ricoverati finora 309 pazienti. “Ieri è stato comunicato a tutti che si passa al livello 3 su 4 di allerta, a Brescia forse anche 4 – continua Mascheroni – Purtroppo c’era da aspettarselo, vista la comparsa delle varianti. Al momento a preoccupare è la zona orientale della regione, Brescia in primis, ma si teme che l’aumento dei contagi e ricoveri si sposti nel Cremonese e Lodigiano, come avvenuto durante la prima ondata”.
A Brescia le due terapie intensive per malati Covid con 25 posti sono già piene, e stamattina stanno attivando altri 6 letti, secondo quanto riferisce Mascheroni.La Regione “è ancora in stand-by inoltre sull’ospedale della Fiera di Bergamo, attualmente usato per vaccinare – aggiunge – La decisione se smantellarlo o meno va presa entro il 31 marzo, ma non si sa ancora se verrà fatto o meno”.
La situazione nelle terapie intensive delle altre città lombarde è al momento stabile, “ma sappiamo benissimo che la situazione può precipitare rapidamente – prosegue – Per ora non siamo al collasso, i posti letto sono disponibili, ma se parte la terza ondata, si arriverà velocemente alla saturazione”. E l’idea di affrontare una nuova terza ondata, conclude Mascheroni, “ci segna tantissimo come medici. Siamo tutti molto stanchi e provati”.
Gli articoli che hanno ripreso le dichiarazioni:
LaRepubblicaMilano.it
Corriere della Sera Milano
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AltoAdige
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