Vergallo al Manifesto: si ripetono gli stessi errori
Su Il Manifesto di oggi l’intervista al Dr Alessandro Vergallo, nella quale il Presidente AAROI-EMAC ha affrontato diversi temi:
“Dopo un anno non abbiamo ancora imparato: vediamo le nostre istituzioni prendere misure anti-Covid sulla base di una fotografia istantanea dei dati, senza alcuna capacità predittiva, mentre ormai dovremmo saper prevedere quali conseguenze avrà tra quindici giorni un incremento dei contagi registrato oggi”.
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“Dal nostro punto di osservazione vediamo che mediamente sul territorio nazionale il famoso valore di cut off del 30% di pazienti Covid, rispetto al totale dei ricoverati in rianimazione, ? stato superato già quasi una settimana fa. Naturalmente dobbiamo tenere conto dei posti veri, non quelli attivabili, o ricavabili anche dai lettini delle sale operatorie.
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“Il numero di letti è aumentato, ma non quanto le istituzioni nazionali e regionali sostengono: partivano da circa 5 mila posti in epoca pre pandemica, ed erano stati annunciati 10 mila posti nel giro di un anno. Un numero che sia noi che la Siaarti avevamo ritenuto assolutamente irreale, sostenendo che si potevano aggiungere al massimo 3 mila posti, mantenendone la qualità ovviamente.
Oggi siamo al massimo a 7500 posti veri in terapia intensiva. Rimane stabile anche il problema del personale: abbiamo reclutato tutti gli anestesisti già formati disponibili in Italia (qualche centinaio), abbiamo supplito addirittura con il richiamo dei neo pensionati, su base volontaria naturalmente, e con i colleghi specializzandi degli ultimi due anni (circa un migliaio), ma pi? di questo non riusciamo a fare”.
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“I nostri anestesisti ospedalieri sono stanchi e provati: da ferie non godute, turni massacranti, straordinari non pagati e blocco di qualunque tipo di attività altra, per esempio quella formativa. Con un grande impatto anche sulla vita privata di una popolazione, la nostra, che conta il 65% di colleghe donne”.
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