AAROI-EMAC Emilia-Romagna risponde al Comitato Salviamo le Cicogne
L’AAROI-EMAC Emilia-Romagna risponde al Comitato Salviamo le Cicogne e alla Consigliera Nadia Vassallo che, nel commentare il recente comunicato stampa diffuso dall’Associazione sui Punti Nascita, hanno mosso accuse non solo nei confronti della categoria che l’AAROI-EMAC rappresenta in regione ma in generale nei confronti di tutti i medici che indiscriminatamente vengono da loro citati come deresponsabilizzati da “ciò che avviene fuori dal loro reparto”.
Si precisa, innanzitutto, che l’AAROI-EMAC è l’unico (non uno dei tre) sindacato di categoria degli Anestesisti Rianimatori Italiani. Medici, per inciso, che da oltre un anno lottano contro la pandemia nelle rianimazioni dell’Emilia-Romagna senza sosta e con enorme abnegazione.
Desideriamo, inoltre, con fermezza rimandare al mittente – anche nell’interesse di una corretta informazione ai lettori e ai cittadini – le spiacevoli quanto inopportune dichiarazioni sulla strenua “difesa dello status quo dei medici sindacalizzati” (quale poi sia tale status non si sa…).
L’unico intento dell’AAROI-EMAC Emilia-Romagna è stato di ricordare ai cittadini che esistono parametri ministeriali condivisi con le società scientifiche e le società rappresentative del settore sanitario materno-infantile per declinare e uniformare le linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo.
Si, proprio così, la parola sicurezza noi vogliamo, possiamo (e dobbiamo) utilizzarla per la tutela delle stesse future mamme e futuri figli cui vorremmo garantire il meglio dell’assistenza che il delicato settore materno infantile può offrire.
Lo stesso discorso vale per la parola scienza, che, piaccia o no, anch’essa ci compete citare in quanto, per professione, ne facciamo parte. Non intendiamo entrare nel merito dei contenuti tecnici di riferimento, tuttavia ribadiamo che chi ha la responsabilità politica di disporre e organizzare i servizi sanitari (la Regione – come precisato anche dal sindaco Bini) ha pieno titolo di farlo, seguendo, tuttavia, le indicazioni ministeriali o gli Accordi Stato-Regioni e solo con il rispetto e l’applicazione di questi, troverà anche l’appoggio del mondo sanitario come avvenne nel 2017. A tal proposito si invita a rileggere le nostre posizioni di allora anche sulla necessaria assoluta allerta e vigilanza nei confronti dei Punti Nascita cosiddetti “in deroga” (ossia rimasti aperti anche se non ottemperanti a pieno ai requisiti minimi richiesti dall’Accordo Stato-Regioni) sia che essi si trovassero in pianura che in montagna. Siamo, infatti, sempre in attesa di vedere i risultati dei dati che attestino o meno il rispetto dei requisiti richiesti per queste strutture.
I cittadini devono fidarsi delle ragioni che stanno alla base delle preoccupazioni che un’Associazione medica di categoria esprime e rivolge alla politica e chiediamo loro alleanza e non certo il contrasto. Basti citare, a mero titolo esemplificativo, ma non certo esaustivo, la pesante carenza di specialisti: mancano pediatri, ginecologi, anestesisti e di questi colleghi “a spasso”, nemmeno volendoli e potendoli arruolare, non ce ne sono.
Per concludere, dopo aver sottolineato l’importanza di mettere al primo posto la sicurezza delle mamme e dei bambini, riteniamo che sia necessario fare altrettanto nei confronti dei Medici che hanno il diritto di lavorare in sicurezza, potendo contare in caso di grave complicazione da parto imprevista sulla presenza di altri colleghi, di altri infermieri, di altre ostetriche o di un centro trasfusionale, mettendo in campo quindi il massimo possibile nei tempi e nei modi previsti dalle principali società tecnico-scientifiche del settore.
Dr Matteo Nicolini
Presidente AAROI-EMAC Emilia-Romagna
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