AAROI-EMAC su Il Messaggero
Nell’articolo de Il Messaggero, il Presidente Nazionale AAROI-EMAC, sottolinea come siano oltre 140mila i giorni di ferie accumulati dagli Anestesisti Rianimatori cui si aggiungono almeno 500mila ore di straordinario.
«Nel 2016 abbiamo fatto un censimento e abbiamo calcolato che il totale di ferie arretrate in quel momento assommava ad oltre 100mila giorni di ferie. A queste, poi, vanno aggiunte altre 300mila ore di straordinario non recuperato. Abbiamo contezza che negli anni successivi il mancato smaltimento sia aumentato».
Il covid ha poi di fatto bloccato la gran parte della fruizione di giorni di riposo. «Stimiamo che ad oggi il famoso fardello sia aumentato almeno del 30-35 per cento – prosegue Vergallo – siamo arrivati in totale ad almeno 140mila giorni di ferie non smaltite. Mentre le famose 300mila ore di straordinario addirittura sono aumentate a 500mila. Ovviamente molte sono andate perse, perché illecitamente cancellate».
A conti fatti, se davvero i rianimatori andassero finalmente in vacanza qualche giorno, negli ospedali ci sarebbe il caos. «Se consideriamo che su circa 13mila in servizio, almeno 9mila anestesisti fanno sala operatoria, e che ciascun anestesista che va in ferie di fatto equivale a una media di 4 interventi chirurgici al giorno, e limitandosi solo a quest’anno con almeno 8 giorni di ferie non fruiti, possiamo dire senz’altro che c’è il pericolo che saltino 150-160mila interventi ordinari».
Ma visto che quelli di emergenza devono comunque essere garantiti, vorrà dire che chi resta al lavoro dovrà caricarsi di diverse ore di straordinario. «Aumenterà insomma lo stress di chi deve continuare a lavorare in condizioni di organico ridotto».
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