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COVID-19 – Riflessioni di un Anestesista Rianimatore

Oggi (22 Dicembre 2021) in Italia sono stati registrati 36.000 cittadini positivi; un anno fa erano 17.000. Un anno fa, l’Italia era praticamente in zona arancione con qualche regione in rosso e si avviava al lockdown generale. Un anno fa i morti erano 700 al giorno; oggi sono 100; nel bimestre novembre/dicembre 2020 i morti sono stati 32.000, mentre nello stesso periodo di quest’anno sono 4.000 (- 87%!!!). Come mai questi dati favorevoli, a fronte oggi di un maggior numero di positivi e in una situazione di apertura generale? La variante introdotta è il VACCINO che ha protetto 48 milioni di italiani dallo sviluppo di una forma grave di malattia!

La dimostrazione? Un anno fa 2.700 Posti Letto (PL) delle rianimazioni italiane erano occupati da pazienti COVID intubati; ora sono quasi 1.000, nonostante il più elevato numero di infezioni. La variante favorevole introdotta è il VACCINO, perché dei 1.000 ricoverati (l’11% dei 9.000 PL disponibili)  800 (l’80%) non sono vaccinati! Se si fossero vaccinati tutti gli italiani, oggi avremmo ricoverati nelle rianimazioni 200 persone, la cui maggioranza con patologie plurime e croniche, pari al 2,2%.

Quindi gli Anestesisti Rianimatori, perno del supporto ospedaliero alla gestione dell’emergenza/urgenza, lavorano sostanzialmente per 800 pazienti non vaccinati che avrebbero potuto evitare il ricovero e soprattutto non si sarebbero esposti al rischio di morte per chi è ricoverato per Covid in rianimazione, pari al 30%: uno su tre in rianimazione non ce la fa!

Soprattutto chi non si vaccina favorisce la replicazione virale nel suo organismo (è senza anticorpi) e quando si accorge di stare male (5-7 gg dopo) ha già diffuso nell’ambiente ed ai propri cari milioni di particelle virali; al contrario, chi si è vaccinato, quando incontra il virus ha pronti gli anticorpi che lo distruggono rapidamente. La responsabilità del mantenimento della diffusione virale è della popolazione non vaccinata! Non solo, la responsabilità dell’instaurarsi delle varianti, è della popolazione che mantiene alta la diffusione del virus, quindi dei non vaccinati.

Poiché questi dati sono inconfutabili (la scienza è alla base di quanto sopra), i 48 milioni di vaccinati che hanno ascoltato la comunità scientifica ed assicurato il senso civico, meritano la tutela prevista dall’articolo 32 della Costituzione? Meritano che lo STATO agisca in modo tale da non esporli più all’infezione di un virus che muta? Verrebbe da dire: CERTAMENTE!

Quindi, visto che il vaccino è l’arma più potente in uso, lo STATO deve garantire a 48 milioni di cittadini l’immunità acquisita, messa a rischio dal comportamento di 5 milioni di cittadini non vaccinati i quali mantengono la diffusione virale e l’insorgenza delle sue varianti; deve obbligare questa popolazione a vaccinarsi, per se stessa e per la stragrande maggioranza di cittadini che hanno semplicemente fatto il loro dovere. E lo deve fare per LEGGE!

Se il trend di incremento infettivo prosegue, entro 30 gg si assisterà al raddoppio dei ricoverati nelle rianimazioni che ospiteranno 2.000 pazienti di cui 1.600 (l’80%) non vaccinati costretti a lottare per la vita, come fanno tutti i giorni gli Anestesisti Rianimatori Italiani (la mortalità nazionale nelle rianimazioni in era precovid è del 15%: significa che 85 pazienti su 100 sopravvivono e tornano nelle loro case).  Di questi 1.600 pazienti, 480 moriranno.  Ma tanti altri pazienti che hanno prenotato interventi chirurgici programmati, saranno costretti a rinunciarvi spostandoli “in avanti” in “data da destinarsi”, grazie proprio ai non vaccinati che, per essere adeguatamente e giustamente curati, spostano anestesisti rianimatori dalle sale operatorie che operano in programmazione alle nuove aree di rianimazione, aperte per fare fronte all’ondata di pazienti (si veda marzo/aprile 2020; novembre 2020 e marzo 2021).

Nelle Marche la situazione non è diversa: 40 pazienti (dati di 21 Dicembre 2021 – osservatorio regionale) sono ospiti delle rianimazioni marchigiane, pari al 16% dei PL regionali predisposti (250); di questi 32 non sono vaccinati (80%); se l’incremento settimanale del 2% si mantiene costante, nel giro di un mese si potrebbe arrivare al 25% di occupazione dei PL (62 pazienti) , comportando una riduzione degli interventi programmati per dirottare anestesisti rianimatori a lavorare nelle rianimazioni progressivamente aperte. Perché anche nelle Marche, come in tutta Italia (da 5.500 P.L. precovid a 9.000), all’incremento dei PL di rianimazione attuali (da 120 a 250)  non è seguito un incremento di personale medico specialistico né di infermieri di area critica: quindi, il personale destinato all’apertura delle nuove aree è lo stesso in dotazione agli ospedali, semplicemente dirottato dalle sale operatorie alle rianimazioni (operazione che si ripete da febbraio 2020 ad ogni picco pandemico). Con buona pace dei pazienti che attendono di essere operati per interventi programmati.

Ancora, nelle Marche 38 pazienti sono ricoverati in aree subintensive e 138 nei reparti Covid (18%); con quelli in Rianimazione, sono 216. I casi positivi di ieri sono 836 su 6.265 tamponi (13,4% di positività). Il virus si diffonde maggiormente nelle classi di popolazione giovane: dai 6 ai 18 anni 158 positivi (19%); dai 19 ai 44 anni 307 positivi (37%). In isolamento domiciliare vi sono 16.437 cittadini, di cui 200 operatori sanitari (1,2%). Dall’inizio della pandemia ci sono stati 3.205 morti!

Quale messaggio?

Tutti debbono vaccinarsi: lo STATO deve muoversi e promuovere il diritto alla salute di tutti con l’estensione dell’obbligo vaccinale. Contemporaneamente, i cittadini devono garantire con il loro comportamento quotidiano la protezione individuale (mascherina – distanziamento e lavaggio delle mani).

Tolentino 22 dicembre 2021                                                   

                                                                                              Dr Marco Chiarello
Presidente AAROI-EMAC Marche

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