COSMED. Firmato in via definitiva l’Accordo Quadro sulle Aree di Contrattazione
TUTTO SAREBBE PRONTO MA MANCANO GLI ATTI DI INDIRIZZO PER APRIRE I TAVOLI CONTRATTUALI DELLA DIRIGENZA. INCREDIBILE E INACCETTABILE RITARDO.
Con la firma pressoché unanime della quasi totalità delle Confederazioni è stato siglato l’accordo quadro sulle Aree di contrattazione 2019-21 peraltro nei termini già oggetto dell’accordo del 29 dicembre 2021, dopo il via libera del Consiglio dei Ministri e della Corte dei Conti. Si esauriscono pertanto anche formalmente tutti gli adempimenti preliminari all’apertura dei rinnovi contrattuali per il triennio 2019-21.
Il contenuto dell’accordo soddisfa completamente la COSMED che ha sostenuto una lunga e dura battaglia in sede negoziale e parlamentare per tenere distinta la Dirigenza sanitaria e mantenere in contratto separato la Dirigenza Tecnica Professionale ed Amministrativa del SSN nella Dirigenza delle Funzioni locali. In tal modo si valorizzano le specifiche competenze di tutte queste Dirigenze senza commistioni sul piano economico e normativo.
Il testo è identico a quello dell’ipotesi.
La stagione degli accordi quadro per il triennio 2019-21 si è pertanto conclusa (accertamento rappresentatività, prerogative sindacali e aree di contrattazione) ed è iniziata persino la stagione 2022-24 con l’accertamento della rappresentatività che procede e che dovrebbe concludersi entro l’anno.
Al momento sono conclusi i rinnovi contrattuali 2019-21 di 3 comparti non dirigenziali (sanità, funzioni centrali e funzioni locali) mentre è in discussione l’ultimo comparto quello dell’istruzione e ricerca (che peraltro dovrà recepire il bonus per i professori esperti). Nessun tavolo aperto per le aree dirigenziali.
A questo punto diventa incredibile e sconcertante il ritardo dell’apertura dei rinnovi contrattuali della Dirigenza per i quali non è stato emanato neppure un atto di indirizzo sebbene, in particolare per la Dirigenza sanitaria e delle Funzioni Locali più volte annunciati.
In definitiva tutto è pronto, ma nulla si muove per i Contratti di categoria, gli unici che determinano l’erogazione delle risorse in busta paga e che sono scaduti da quasi quattro anni (31.12.2018).
Il Presidente dell’Aran ha ribadito la piena disponibilità di ARAN ad aprire le trattative non appena i Comitati di settore invieranno gli atti di indirizzo.
In ogni caso se l’accordo quadro poteva essere usato strumentalmente come pretesto per non avviare le trattative per i rinnovi contrattuali adesso non ci sono più alibi.
Lo straordinario impegno durante la pandemia e l’inflazione galoppante rendono ancora più inaccettabili i tempi biblici per il rinnovo e l’applicazione decentrata dei contratti.
Il colpevole ritardo di Atti dovuti da parte delle Amministrazioni e della Politica configurano una grave mancanza di attenzione e di rispetto per la Dirigenza pubblica e del suo ruolo fondamentale per il mantenimento dei servizi pubblici essenziali e lo sviluppo del Paese.
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