Manovra. “Favorirà la fuga dagli ospedali”. L’intervista di QS al Presidente Nazionale
Su Quotidiano Sanità l’intervista di Giovanni Rodriquez al Presidente Nazionale AAROI-EMAC, Alessandro Vergallo. Diversi i temi di attualità approfonditi, dalla Legge di Bilancio ai Medici a gettone, dal rinnovo del CCNL all’Autonomia differenziata.
«L’assenza di una voce di spesa per il personale e l’estensione della flat tax faranno sì che con questa manovra si incentiverà ulteriormente la fuga dagli ospedali. Le poche risorse disponibili verranno drenate per pagare i medici a gettone a scapito della qualità dell’assistenza ai cittadini, specie in alcune specialistiche come quella per il Pronto Soccorso.
E al ministro Schillaci che pensa di pagare di più i medici chiedendo però loro di lavorare di più risponde: “Fino a ieri lavorava forse su Marte? Non ci sono più margini per ulteriori ore di lavoro”. Così il presidente degli anestesisti Aaroi-Emac, Alessandro Vergallo, in questa intervista a Quotidiano Sanità fa il punto sull’attualità.
Presidente Vergallo qual è il suo giudizio sulla manovra del governo Meloni?
Il giudizio è assolutamente negativo, speravamo in qualcosa di meglio. Le risorse in più stanziate per la sanità non sono sufficienti viste le accresciute esigenze di sanità causate dal blocco pandemico. Sul finanziamento del Fondo sanitario nazionale poi, continua a non esserci una suddivisione tra la spesa per il personale sanitario e quella destinata ad altro. Si dovrebbero separare le due voci perché i costi che non sono del personale tendono esponenzialmente ad aumentare negli anni, pensiamo ad esempio alle nuove tecnologie o ai nuovi farmaci. Non separando le due voci succede così che le risorse per pagare il personale si assottigliano sempre di più. Di conseguenza il nostro potere di acquisto si è notevolmente ridotto negli ultimi 15 anni, e questo a prescindere dall’attuale inflazione. C’è poi un altro elemento che definirei drammatico da dover considerare.
Quale?
Le già scarse risorse destinate ai dipendenti verranno buttate dalla finestra per pagare quel lavoro libero professionale che sta andando sempre più a sostituire il lavoro dei dipendenti con il ricorso ai medici a gettone. Se aumenta, così come sta aumentando drammaticamente, questo lavoro specie per specialistiche come Pronto soccorso e anestesia-rianimazione, è chiaro non ci saranno poi più risorse per pagar il personale. Anche il famoso stanziamento di 200 milioni previsto in manovra per il Pronto soccorso è un intervento normativo che si va a sovrascrivere ad contratto sul quale ancora si deve intavolare una discussione. L’ennesimo intervento spot. Inoltre, questo stanziamento è stato procrastinato al 2024, anche questo è un segnale evidente di scarsa attenzione. Altro capitolo presente in manovra che può creare danno è quello legato all’estensione della flat tax.
Cosa intende?
Il nostro è un settore per il quale l’estensione della flat tax rischia di mettere il turbo ad un fenomeno di abbandono degli ospedali già in corso da parte dei medici dipendenti. Aumenterà ora il numero di quelli che si sposteranno sulla libera professione e andranno nel privato. Un medico dipendente pubblico con ben oltre un decennio di anzianità arriva a percepire circa 3.500 al mese, un collega nel privato arriva tranquillamente a tre volte quella cifra con lo stesso numero di turni. La sproporzione è pazzesca e incentiverà la fuga dagli ospedali. In questo modo il sistema finirà per implodere. E non solo per il pubblico impiego. Quando la fuga verso il privato raggiungerà un livello critico, in una deregulation come quella attuale si arriverà ad una concorrenza tale da spingere a quel punto i prezzi al ribasso. In questo quadro, a peggiorare ulteriormente il tutto ci sono poi le condizioni di lavoro ospedaliere che erano e restano pessime. Il vantaggio della deregulation nel privato riguarda anche la possibilità di poter gestire meglio il proprio tempo lavorativo a fronte di una gestione nel pubblico più ingessata dal momento che si deve garantire un servizio h24 in maniera diversa. La questione dei medici a gettone pone diversi problemi.
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