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Legge Balduzzi, battaglia vinta dopo il ricorso AAROI-EMAC Piemonte

Il Tribunale di Novara, con una sentenza del 16 novembre firmata dal giudice Gabriele Molinaro, dichiara che il debito è “insussistente per la restituzione della quota del 5% dei compensi derivanti da attività libero professionale intramuraria”. Battaglia vinta, quindi, dall’AAROI-EMAC Piemonte che aveva presentato il ricorso contro la richiesta delle Asl del rimborso del 5% previsto dalla legge Balduzzi.

La notiza su La Repubblica Torino:
“Gli anestesisti di Novara non dovranno pagare, ma presto il sollievo si estenderà a circa duemila medici piemontesi che hanno presentato ricorso contro la richiesta delle Asl, inflessibili nel pretendere che i camici bianchi rimborsino il 5% previsto dalla legge Balduzzi quando si esercita attività professionale in intramoenia. Somme che avrebbero dovuto essere accantonate e vincolate a interventi di prevenzione e riduzione delle liste d’attesa. Gli anestesisti di Novara che hanno firmato il ricorso contro l’ospedale di Novara promosso dal sindacato Aaroi-Emac sono 40”.

La sentenza dà ragione alla tesi dei legali degli specialisti, i quali hanno sempre sostenuto che la quota del 5% deve essere aggiunta dall’Asl e non sottratta dall’onorario del medico, al quale dunque non si può chiedere alcuna restituzione come invece sostenevano le aziende. Un conto è l’onorario, altro la tariffa finale che tiene conto dell’Irap, delle spese sostenute dall’Asl, 5% della Balduzzi inclusa.

“Una notizia molto positiva — commenta Gilberto Fiore, Presidente AAROI-EMAC Piemonte — la nostra tesi è stata ritenuta valida. E questa è la prima sentenza, siamo in attesa di tutte le altre”.

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