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Liste d’attesa, le dichiarazioni del Presidente AAROI-EMAC a Il Fatto Quotidiano

Nell’articolo le dichiarazioni del Presidente Nazionale AAROI-EMAC, Dr Alessandro Vergallo, a Il Fatto Quotidiano sul Decreto Liste d’Attesa recentemente approvato.

«Per Vergallo, il provvedimento ha il pregio di dimostrare l’intenzione di voler mettere mano a un problema che pesa da anni sulle spalle dei cittadini e dei professionisti sanitari. La critica, però, è che per affrontare un tema complesso si è scelto un “approccio semplicistico”. Uno dei punti oscuri del testo resta il reperimento delle risorse. Il decreto, infatti, è frutto di un braccio di ferro tra il ministero della Salute e quello dell’Economia. Lo scontro sembra averlo vinto il Mef: tutte le misure previste sono da realizzarsi senza lo stanziamento di ulteriori fondi. I finanziamenti necessari saranno sottratti ad altri capitoli di spesa, per non gravare sulle casse dello Stato.

Ci sono degli aspetti che accogliamo positivamente – commenta Vergallo a ilfattoquotidiano.it -, per esempio la defiscalizzazione delle prestazioni aggiuntive. Potrà servire come una leva di attrattività, per tentare di riavvicinare i professionisti al Ssn e, di conseguenza, diminuire il ricorso della sanità pubblica ai costosi gettonisti delle cooperative”. Il problema, spiega Vergallo, è che i finanziamenti necessari per questa misura verranno ricavati sottraendo risorse ad altri fronti che non possono essere sacrificati. “Dopo anni che ne parlavamo, la defiscalizzazione è stata introdotta in maniera estremamente precipitosa”, spiega. “Ci rimane il dubbio se sarà possibile renderla strutturale o meno nei prossimi anni. Sarebbe stato più opportuno predisporla fin da subito pensando alla sua sostenibilità nel lungo periodo. Invece è stata introdotta come misura d’emergenza”.

Infine, c’è la paura che il decreto anti liste d’attesa sia un ulteriore passo verso la privatizzazione del Sistema sanitario nazionale. “Dietro il testo c’è l’idea che il sistema privato, come un’entità salvifica, abbia forza e capacità sufficienti per poter supplire alle carenze del Ssn. Non è così. Nell’ultimo periodo, proprio per il progressivo spostamento delle prestazioni sanitarie verso le strutture private, stiamo assistendo a un aumento delle liste d’attesa anche nel sistema privato. A dimostrazione che anche il privato farà fatica ad assorbire queste norme”, conclude».

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