Chiusura guardia anestesiologica al Noa. La nota AAROI-EMAC e FASSID Toscana
«Leggiamo con stupore e sincera preoccupazione quanto riportato dai media in merito all’intenzione dell’Azienda Usl Toscana nord ovest di procedere, sia in sede penale, sia in sede civile, nei confronti degli ex Direttori Alberto Baratta e Alberto Rutili per le dichiarazioni rilasciate con riferimento alla chiusura della guardia anestesiologica notturna presso il punto nascita dell’ospedale “Apuane”». Lo affermano AAROI-EMAC e FASSID della Toscana in una nota congiunta.
«Pare invero che sia stato completamente frainteso il senso e le ragioni che erano state illustrate dai due medici e che erano state poste a fondamento delle critiche e dei rilievi mossi sulla chiusura della guardia notturna in questione.
In particolare, sembra sfuggire che non è stato denunciato un qualche rischio o pericolo per le partorienti ma la diversa circostanza che si è inteso porre termine ad una modalità di analgesia nel parto che voleva dare semplicemente una maggiore serenità e tranquillità alla donna, superando la dimensione del parto come momento (anche) doloroso», sottolineano le OO.SS.».
«In questo senso AAROI-EMAC e FASSID Toscana si sentono di condividere le parole accorate degli ex Colleghi che non intendevano affatto alimentare “un clima di incertezza e un inutile allarme nella popolazione servita” e tanto meno ledere l’immagine e l’onore “dell’Azienda sanitaria e della sua dirigenza”».
«Al contrario – proseguono le OO.SS. –, nella consapevolezza che l’analgesia nel parto ha delle indubbie peculiarità, è stato evidenziato che la scelta preannunciata e, quindi, attuata dall’Azienda rappresenta purtroppo un arretramento nei servizi resi e non, in termini di maggiore pericolo o di dubbi sull’operato e sulle capacità di chi interverrà in occasione dei parti notturni, ma in ordine alla possibilità di avere un accesso più agevole e diretto anche alle prestazioni in questione».
«Invitiamo, quindi, – concludono AAROI-EMAC e FASSID nella nota – l’Azienda Usl Toscana nord ovest a soprassedere dalla decisione preannunciata che rischia oltretutto di aggravare il danno di immagine che, se si è verificato, non è dipeso di certo dai nostri ex Colleghi ma dalla decisione assunta che, lo si ripete, non espone a rischi o pericoli ma indubbiamente, sul piano pratico, rende assai più problematico l’accesso all’analgesia».
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