IA e robotica per la prevenzione delle infezioni ospedaliere, l’abstract vincitore di SAQURE 2025
Al meeting SAQURE 2025 tra tutti i lavori scientifici pervenuti sono stati selezionati tre abstract che più di altri hanno risposto ai temi del Meeting.
Robot collaborativi e intelligenza artificiale per prevenire le infezioni ospedaliere (ICA), migliorando l’igiene dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva. È in sintesi il Progetto Copernico Prismed della ASP di Siracusa riconosciuto come miglior abstract di SAQURE 2025. Il lavoro è stato sviluppato da Chiara Zangara, Angelo Pezzino e Carmelo Gigliuto che al Meeting ha presentato il progetto. Tutti gli autori sono Anestesisti Rianimatori dell’UOC di Anestesia e Rianimazione del Presidio Ospedaliero Umberto I dell’ASP di Siracusa, insieme al loro Direttore, il Dr Francesco Oliveri.
Le ICA sono spesso causate da cure infermieristiche omesse per carenze organizzative e di personale. Il sistema robotico, gestito da OSS formati, standardizza l’igiene del paziente e registra dati clinici rilevanti. Con il supporto del Digital Twin e della realtà aumentata, il personale può essere formato tramite simulazioni avanzate. I dati raccolti vengono analizzati con strumenti predittivi per adeguare i protocolli in tempo reale. Il progetto si articola in tre fasi: installazione, implementazione software e monitoraggio. I risultati attesi includono minori infezioni, riduzione dell’uso di antibiotici e maggiore efficienza. Si punta anche al miglioramento del benessere di pazienti e famiglie.
In questo lavoro, gli autori hanno contribuito attivamente alle innovazioni in ambito di Terapia Intensiva, coinvolgendo diversi professionisti e potenziando le tecnologie, con l’obiettivo di ottimizzare l’organizzazione delle procedure. Il progetto ha pienamente rispecchiato il tema principale dell’edizione di quest’anno.
Il premio di quest’anno è la partecipazione gratuita, per uno degli autori del lavoro, ad un Evento Formativo Residenziale ECM di Simulazione Medica Avanzata presso il Centro AAROI-EMAC SimuLearn® di Bologna.
Tra gli abstract pervenuti sono stati selezionati per la presentazione in sede congressuale altri due progetti: Gestione delle emergenze in pista da sci: sviluppo di competenze avanzate attraverso un corso integrato e “DO NOT RESUSCITATE”: analisi delle percezioni degli operatori sanitari di fronte a nuove forme di espressione della volontà.
Il primo mira a formare personale sanitario alla gestione delle emergenze sulle piste da sci, sviluppando competenze specifiche per operare in condizioni ambientali difficili e mutevoli. È stata posta attenzione alla capacità di adattamento nell’applicare algoritmi di gestione del paziente critico. La formazione ha puntato a sviluppare competenze tecniche avanzate, resilienza operativa e flessibilità decisionale, con un focus sul lavoro di squadra e sull’applicazione di strategie basate su principi di less is more.
In collaborazione con SIIET, AAROI-EMAC, SNAMED e SNATE del CNSAS, è stato messo a punto un corso articolato in una fase di FAD, seguita da una parte in presenza così organizzata: 4 skill station (acquisizione di competenze tecniche specifiche), 4 scenari complessi e 1 maxi-emergenza (testare la capacità di risposta in situazioni di crisi), 10 istruttori e 1 direttore, 2 time-keeper. Il Progetto è stato presentato da Francesca Verginella del SORES FVG, Claudia Dallari della Rianimazione e 118, Ospedale Maggiore di Bologna, Alberto Di Martino del 118 AUSL di Parma, Andrea Andreucci, Presidente SIIET, SET 118 AUSL della Romagna.
Guarda il video del corso Winter RASE che si è tenuto dal 3 al 6 Febbraio a Madonna di Campiglio.
L’altro progetto ha l’obiettivo di indagare l’esperienza e il pensiero dei professionisti sanitari impiegati sia in ambiente extraospedaliero che intraospedaliero nelle nuove forme di espressione della volontà come nel caso – è l’esempio fatto – di un uomo di circa 70 anni, privo di coscienza, senza documenti né parenti e con un tatuaggio sul petto recante la scritta “DO NOT RESUSCITATE”, sottolineata e firmata. In un’indagine condotta tra novembre e dicembre 2024 su 254 operatori sanitari, il 60,6% ha dichiarato che inizierebbe comunque la rianimazione cardiopolmonare, mentre il 39,4% rispetterebbe la volontà espressa. Il 70,1% teme ripercussioni legali se omettesse l’intervento. Nessuno degli intervistati ha mai affrontato un caso simile, ma l’assenza di una normativa chiara contribuisce all’incertezza. I professionisti tendono quindi a un approccio cautelativo. Questo caso sottolinea l’urgenza di un dibattito legislativo che definisca la validità di dichiarazioni di volontà espresse in forme non convenzionali, come i tatuaggi, per tutelare sia i pazienti che gli operatori sanitari. Il lavoro è stato presentato da Marzia Achilli dell’Usl Umbria 2, Dip. Emergenza e Urgenza Territoriale – SET 118 di Terni, Andrea De Vita – Heart Life Croce amica, Servizio di Emergenza e Urgenza Territoriale di Viterbo, Alessandra Solini, Azienda Regionale Emergenza Sanitaria ARES 118, UOC Territoriale Lazio 1 di Roma, Stefano Innocenzi dell’Ospedale UOTC Lazio 2 di Viterbo.
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